5 domande a...
Francesca Meriggi
Intervista al Group Chief Information Officer di Engineering.
Francesca Meriggi è dal 2023 Group Chief Information Officer di Engineering. In questo ruolo ha la responsabilità di far evolvere l’esperienza dei dipendenti e degli stakeholder di Engineering, di sviluppare le nuove piattaforme tecnologiche adottate dall’Azienda per semplificare i processi e di potenziare le soluzioni di data governance, così da accelerare i cambiamenti organizzativi in cui Engineering è impegnata.
Laureata in Matematica e Statistica presso l’Università di Milano-Bicocca, ha poi conseguito un master in Quantitative Finance presso il Politecnico di Milano.
Francesca ha lavorato per diversi anni in Unicredit, arrivando a ricoprire la carica di Chief Digital & Information Officer Group Functions e di membro del Board of Directors di Unicredit Factoring.
Puntiamo a rendere l'azienda lean ed efficiente, ottimizzando i processi interni e facendo leva sui dati per decisioni data-driven. Una strategia fondata su tre pilastri: introduzione di soluzioni pratiche e user-friendly, digitalizzazione e semplificazione dei processi, trasparenza e condivisione dei dati.
Riguardo il primo punto, diamo priorità a soluzioni pratiche, intuitive e facili da usare; sia che si tratti di strumenti interni per i colleghi o di applicazioni rivolte ai clienti, l’usabilità per noi è fondamentale. Le nuove soluzioni che stiamo adottando sono progettate e selezionate con gli utenti finali in mente, per assicurare l’adozione e massimizzare l’impatto delle iniziative digitali.
Parlando invece della digitalizzazione, l’adozione di tecnologie digitali è in tutti gli aspetti dell’organizzazione. Sfruttiamo strumenti digitali e automatizziamo i processi per migliorare l’efficienza, ridurre gli sforzi manuali e migliorare le prestazioni complessive. Al contempo, semplificare processi complessi è essenziale per una trasformazione digitale di successo. Per questo motivo, rivediamo procedure e processi interni per individuare i punti critici, eliminare i passaggi superflui e semplificare i flussi di lavoro. Questo aumenta l’agilità, riduce gli attriti operativi e crea un ambiente più reattivo.
Infine, come dicevamo, trasparenza e condivisione dei dati: le nuove soluzioni sono pensate e disegnate in modo da consentire agli stakeholder di avere il business sotto controllo in modo facile e veloce. L’accesso ai dati deve essere agevolato e aggiornato, permettendo al management di Eng di prendere decisioni basate sui dati. Questo approccio favorisce una gestione più informata e una maggiore agilità nell’ambiente aziendale.
Stiamo rivedendo l’intera architettura dei nostri sistemi interni e di supporto. Tra le iniziative più avanzate, in termini di delivery, che stanno già portando benefici all’organizzazione e all’operatività dei colleghi citerei l’adozione di Adobe come CMS e DAM, la migrazione SAP in cloud utilizzando tecnologie SAP Rise e AWS, il rollout di un nuovo CRM (Salesforce), che permette di avere una customer 360 view e ridefinire la relazione con i clienti. Il CRM è già in uso in tutte le country e stiamo ora espandendo i processi coperti per portare su Salesforce anche la fase di quoting, di definizione dell’offerta e di contract management. Direi, poi, il rollout di un nuovo HCM, Workday, del quale abbiamo la Presidenza dello User Group Italiano, che permette di avere processi uniformi e omogenei cross legal entity e cross country, creando una UX facilitata e unica per tutti i nostri dipendenti e al tempo stesso standardizzando e automatizzando il lavoro dei colleghi HR. Ultimo, ma non meno importante, il rollout di un nuovo sistema di reporting (basato su stack Azure), che permetta di avere sotto controllo l’andamento del business e di fare analisi di dettaglio su specifici fenomeni.
In generale, il mondo della tecnologia evolve molto velocemente ed è difficile prevedere cosa succederà nei prossimi anni. Allo stato attuale delle cose, ci sono delle tecnologie che vedo come più promettenti nell’immediato futuro, ma non è detto che non ne emergano di nuove che al momento non riesco neanche a immaginare. Sicuramente partirei dall’AI e dalla GenAI che a mio avviso continueranno a trasformare il modo in cui le applicazioni vengono sviluppate e mantenute. Le performance e l’affidabilità dei modelli continueranno a crescere e nasceranno continuamente nuove applicazioni e casi d’uso.
La migrazione verso il cloud continuerà, ma vedremo anche una crescita dell’edge computing (e dell'edge computing mobile sulle reti 5G), che permetterà di elaborare i dati più vicino alla fonte, riducendo la latenza e migliorando le prestazioni.
Il quantum computing emergerà, offrendo capacità di calcolo senza precedenti che potrebbero risolvere problemi complessi in modo molto più rapido rispetto ai computer tradizionali.
L’IoT continuerà ad espandersi, con dispositivi sempre più connessi che richiederanno soluzioni di gestione e manutenzione avanzate, e l’uso di robot polifunzionali cambierà il nostro approccio a lavori pesanti e manuali e permetterà di aumentare le capacità dell’uomo, ridisegnando l’assetto delle nostre fabbriche e superando barriere di diversità.
In questo contesto, per rimanere competitiva, l’azienda deve sfruttare al meglio le singole tecnologie e offrire ai nostri clienti soluzioni end-to-end (E2E) semplici ed efficaci, capaci di risolvere problemi di business complessi e di lunga durata. È essenziale schermare la complessità tecnologica e combinare in modo ottimale tutti gli elementi a nostra disposizione per semplificare la vita dei nostri clienti, fornendo loro soluzioni rapide e intuitive che favoriscano la crescita del loro business e della loro operatività. Parallelamente, dobbiamo continuare a focalizzarci sulla Cybersecurity per garantire la creazione di prodotti resilienti e resistenti agli attacchi esterni. Alcune evoluzioni del quantum computing, ad esempio, potrebbero mettere a dura prova i sistemi di crittografia tradizionali; dobbiamo quindi essere sempre un passo avanti, garantendo la “security by design” in tutto ciò che facciamo.
Il core business del Gruppo è lo sviluppo di piattaforme e soluzioni software, sia basate su ambienti open source che su personalizzazioni di soluzioni esistenti. La maggiore disruption per noi sarà determinata da come l’AI e la GenAI cambieranno il modo di lavorare dei nostri team di sviluppo e l’intero ciclo di vita del software (SDLC). Questo è un tema ancora agli inizi, con pochi benchmark di riferimento sul mercato. Tuttavia, stiamo conducendo pilot e POC interni per capire come sfruttare al meglio questa tecnologia, migliorando la produttività e garantendo al contempo la consegna di codice con elevati standard di qualità e sicurezza. Parallelamente, stiamo esplorando vari casi d’uso per ottimizzare i processi e le attività delle nostre funzioni di staff interne, automatizzando alcuni task e accelerando la creazione di valore in altri. Abbiamo una interessante e sfidante pipeline di idee che stiamo prioritizzando e su cui stiamo progressivamente attivando pilot e progetti, ma alcuni casi d’uso sono già attivi e stanno portando i risultati. Mi riferisco ai settori del Marketing, HR Learning e Workforce Management.
Nel dettaglio, il team Marketing utilizza strumenti di generative AI come supporto per creare immagini, video, gestire il social listening, garantendo la coerenza del brand. Allo stesso modo, il team HR può sviluppare materiali di formazione personalizzati e interattivi, migliorando l’engagement e l’efficacia dei programmi di apprendimento.
Dal punto di vista del Workforce Management, stiamo utilizzando soluzioni per il match automatico delle risorse interne ai vari progetti, garantendo il miglior uso di tutte le risorse all’interno dell’azienda. Questo sistema analizza le competenze, le esperienze e la disponibilità delle risorse interne per assegnarle ai progetti più adatti, ottimizzando l’efficienza operativa. Inoltre, utilizziamo un tool basato su algoritmi AI anche per lo scouting di consulenti esterni e la valutazione dei CV che ci propongono i nostri partner tecnologici, assicurando che l’azienda disponga sempre delle competenze necessarie per affrontare qualsiasi progetto.
In un contesto di espansione globale, le prossime sfide per un’azienda come la nostra, composta da numerose società in diverse aree del mondo, sono molteplici e complesse. Dobbiamo definire processi, procedure e soluzioni che siano efficaci cross-country, garantendo al contempo l’efficienza e la produttività dei nostri colleghi, rispettando le peculiarità e le legislazioni locali di ciascun Paese in cui operiamo. Questo è particolarmente sfidante considerando la nostra presenza in Brasile, Nord America, Europa e India.
Una delle principali sfide è l’armonizzazione delle pratiche aziendali. Ogni regione ha le proprie normative, culture e prassi operative, e dobbiamo trovare un equilibrio tra standardizzazione e adattamento locale. Questo richiede una profonda comprensione delle esigenze specifiche di ogni mercato e la capacità di implementare soluzioni flessibili che possano essere adattate senza compromettere l’efficienza operativa.
Inoltre, per rimanere competitivi in un mercato globale, è essenziale continuare a diversificare la nostra delivery. Questo significa rafforzare i nostri competence center in aree nearshore come Serbia, Albania, Romania e Polonia, dove possiamo beneficiare di costi operativi più bassi e di una forza lavoro altamente qualificata. Questa strategia ci permette di offrire soluzioni competitive e una vasta gamma di competenze ai nostri clienti, mantenendo al contempo la flessibilità necessaria per adattarci rapidamente alle dinamiche di mercato in continua evoluzione. La diversificazione geografica della nostra delivery non solo ci aiuta a mitigare i rischi, ma ci consente anche di sfruttare le opportunità di crescita in diverse aree del mondo.
Puntiamo a rendere l'azienda lean ed efficiente, ottimizzando i processi interni e facendo leva sui dati per decisioni data-driven.